Chi sono

Daniele Collovà nasce a Sant’Agata di Militello il 10 settembre 1984.

 

Diplomato ragioniere nel 2003, muove i primi passi nel campo fotografico dopo il diploma, iniziando come assistente fotografo durante i matrimoni.

 

Dal 2006 inizia a lavorare presso uno studio fotografico di Capo d’Orlando, fino al 2012, anno del suo trasferimento nel continente australe.

 

Nel 2010 realizza, per conto dell’Associazione Giovani Orlandini Liberi e il Centro d’Arte Moderna “Agatirio” la prima edizione del concorso fotografico “Orlando e le sue Terre”, patrocinato dall’Assessorato ai BB.CC.AA della Provincia di Messina.

 

Nel 2012 realizza per conto del Centro d’Arte Moderna “Agatirio”, di cui è diventato Presidente, la Seconda Edizione del concorso fotografico “Orlando e le sue Terre”.

 

Nel Novembre del 2012 la decisione di trasferirsi in Australia per iniziare una nuova avventura e trovare nuove ispirazioni.

 

Terminata l’esperienza australiana, rientra in Italia per dare sfogo alla sua creatività e mettere al servizio degli altri la sua conoscenza fotografica per realizzare shooting che vengono apprezzati ogni giorno di più.

 

Nel 2021 apre la propria agenzia fotografica a Capo d'Orlando (ME).


Nel 2022 apre una seconda sede distaccata in Amantea (CS).



"L’intarsio narrativo dell’opera di Daniele Collovà ci porta tra terre lontane, spesso inesplorate ma ricche di suggestioni. Il suo lavoro offre allo spettatore un intervento diretto sulla realtà che è spesso trasfigurazione, ribaltamento del piano visivo, e che valorizza, quasi obbliga, la piena immersione in uno scenario prepotente ed emotivamente impattante. 


Il valore dell’opera è nel riuscire davvero a rendere protagonista chi ne fruisce, restituendo la morbidezza di un volo onirico che atterra sulla riflessione, sull’introspezione, sulla ricerca. Quindi sulla domanda; che torna spesso nei suoi lavori: quale memoria essere, quale tradizione interiorizzare, quale storia di sé costruire? Perché la foto può riconsegnare gli odori, il gusto, il sentirsi dentro un abbraccio che non si vuole perdere. Ma anche e soprattutto, può sospenderci a pensare quale futuro essere, verso quali panorami lanciare la nostra vita.


Danzare lievemente tra la modernità e la tradizione, come perpetua oscillazione tra vissuto e ancora non vissuto, è una tematica incalzante nella dialettica di Daniele. Forse l’Arianna, la mano che ci accompagna nel comprendere il suo viaggio metaforico attraverso i luoghi, attraverso le persone, attraverso il non ancora detto."

 

 

Valentina Mastrodicasa